Poi
Diafane vite d’aria
galleggiano sospese
su liquidi riflessi,
si frangono ferite
in dissanguati sprazzi,
precipitate sciolgono
muti angoli oscuri
in vitree pozze cieche.
Sera estiva che esplode
nel tuo colmo prodigio,
le purpuree vertigini
delle labbra e dei seni,
terra ebbra di bosco
calda d’aromi accesi;
poi ancora giorni uguali
a chiedere ragione
del tempo e dell’assenza.
Non danno nessun frutto
radici avvelenate
da ogni amore perso,
nelle secche distese
di pena raggrumata
in grigie zolle avare.
E se talvolta appare
in lontananze incerte
l’improvviso scalpore
di un segno iridescente,
immagina che sia
lieve e fragile pegno
strappato a questa notte.
© Pietro Sassi
E\’ sempre un piacere leggere qui…un abbraccio poeta…Giovy
Questa tua poesia è qualcosa di sublime, un amplesso di emozioni e sensazioni, che pare nascondano profondi simbolismi… verità nascoste tra le righe, eppure ben in vista a chiunque le sappia cogliere…Un inchino. Spero di rileggerti presto, là dove sai…( naturalmente dopo esser stata perdonata;-))Giulia
Quando passo da te so per certo che me ne andrò più ricca perchè la tua poesia è cibo per la MIA anima. Magnifico il tuo poetare sempre pieno del tormentato fascino di un uomo che non si ferma davanti alle apparenze ma vuol di più….sbaglio forse?:))Incantata….sempre più incantata dalla tua bravura mi inchino e ti ringrazio del tuo passaggio sempre molto gradito. P.S.lo sai che mi sei mancato?
Ma che bella! Si torna all\’ispirazione piena, vedo:)Un caro saluto…